giovedì 26 dicembre 2013

Cado sul morbido: Pandoro!

Ma non credo sia possibile abbandonare una propria creatura per così tanto tempo! Proprio è imperdonabile! Sono stata molto occupata: corsi di cucina, riprese televisive, la famiglia, la casa, il lavoro ecc. ecc. ecc. .....
Ma ora ci sono più vispa che mai, pronta per pubblicare una ricetta prettamente del periodo: il pandoro.

La prima volta mi ci sono cimentata 4 anni fa, poi non ho più avuto la possibilità di rifarlo ma quest'anno c'erano tutte le premesse per ripetere l'esperienza!
La ricetta a cui mi sono ispirata credo sia delle sorelle Simili, ovviamente ci ho messo però il mio zampino e così vi riporto la mia personalizzazione.

IL PANDORO

Innanzitutto mi sono presa un giorno di ferie, ehhssi, la preparazione richiede tempo e cura, non lo si può abbandonare a sé stesso, anche uno sguardo può fare la differenza!
Ho preparato un lievitino mescolando 15 g di lievito di birra con 60 g di acqua tiepida, 50 g farina, 1 tuorlo e 1 cucchiaio di zucchero.
Ho mescolato per bene il tutto ed ho lasciato riposare per un'oretta.
Poi ho proceduto a fare il primo impasto:

200 g farina
3 g lievito
25 g zucchero
30 g burro
2 cucchiai di acqua
1 uovo

Ho sciolto il lievito nell'acqua tiepida, ho aggiunto gli altri ingredienti impastando per bene per qualche minuto. Ho riposto il tutto nella ciotola ed ho lasciato lievitare per un'altra oretta.
Ho ripreso in mano l'impasto ed ho aggiunto:

200 g farina
100g zucchero
2 uova
1 cucchiaino di sale

Ho impastato il tutto per diverso tempo, sbattendo di tanto in tanto la palla sulla spianatoia, ho rimesso nella ciotola la palla ottenuta ed ho lasciato lievitare sul davanzale della finestra per un paio d'ore.
Nel frattempo ho tolto dal frigorifero 100 g di burro in modo tale che si ammorbidisse un tantino.

Ho steso l'impasto sulla spianatoia ricavandone un rettangolo. Al centro ho posto il burro, ho ripiegato su di esso i lembi ed ho di nuovo "smattarellato" fino ad ottenere una lunga striscia che ho ripiegato in 3 e messo in frigorifero per 30 minuti.
Ho tolto poi la striscia dal frigorifero, l'ho ristesa e ripiegata, ho ristoccato in frigorifero. Questo procedimento l'ho ripetuto per 4 volte (serve per ottenere una certa sfogliatura).

L'ultima "uscita" dal frigorifero ha visto la striscia ripiegata trasformarsi in una palla girandola e rigirandola sulla spianatoia.
Ho messo la palla ottenuta nello stampo da pandoro debitamente imburrato con la parte liscia rivolta verso il basso.
A questo punto erano le 22 e non ne potevo veramente più, così, parlando al pandoro ancora abbozzato ho detto che me ne sarei andata a letto e lui avrebbe dovuto attendere la lievitazione vera e propria fino all'indomani. Ho messo lo stampo con tutto il suo contenuto in frigorifero e me ne sono andata a letto.
Il mattino successivo,giorno della vigilia di Natale alle 6.40 ero in piedi preoccupata per il mio pandoro: ho aperto il frigorifero e l'ho trovato integro. L'ho estratto e l'ho avvolto (solo la parte inferiore per dar spazio alla lievitazione di fare il suo corso) in una copertina di pile. E' rimasto al calduccio fino alle 13.30 quando si presentava bello gonfio e ridondante.


Ho acceso il forno a 170° e l'ho cotto a questa temperatura per 10 minuti, per altri 20 l'ho poi cotto a 160°. Ho fatto la prova dello stecco ed era ancora umido, così l'ho lasciato dentro un altro quarto d'ora.
L'ho sformato ed era quasi perfetto. Mi sarebbe piaciuto se fosse stato un po' più colorito. La prossima volta sarò più precisa e attenta nella cottura.



Eccolo con una buona tazza di tè!


A presto per una nuova ricetta!

Ciao
Ale

martedì 24 settembre 2013

I miei cookies ... era da tanto che li cercavo!

Eccomi di nuovo in questo spazietto tutto mio!
Sono stata impegnatissima in questi ultimi giorni: è iniziata la scuola e la fibrillazione in casa era all'apice, poi ho dovuto organizzare la bancarella di beneficenza delle ormai famose "Le Pentole del Prete" in occasione della sagra del paese, in più ho terminato la stesura dell'ultimo libro ed ho iniziato a correggerne la bozza. Per complicare la situazione mi sono pure ammalata, e giusto nel giorno del mercatino. La febbre ha vinto ed io ho dovuto cedere.
Ora però ho un po' più tempo libero (ancora per poco! Vi racconterò cosa ho in serbo!) e mi posso dedicare al mio caro blog!

Vi posto la ricetta degli ultimi cookies che ho provato. Ne ho sperimentate talmente tante che non le conto più e nessuna mi ha soddisfatta, ma questa, beh, questa è praticamente perfette, quella che volevo io! E' figlia di notevoli prove e modifiche ma finalmente ce l'ho, è mia! E ve la regalo, provatela e fatemi sapere!

COOKIES CON QUINOA SOFFIATA

120 g farina
100 g zucchero di canna
1 tuorlo
120 g burro ta (temperatura ambiente)
30 g corn flakes
30 g quinoa soffiata (potete mettere altri 30 g di corn flakes anche se il risultato un po' cambia)
100 g cioccolato tritato grossolanamente
1 pizzico di lievito per dolci


Ho versato tutti gli ingredienti secchi in una ciotola e li ho mescolati. 
Ho unito il burro e l'uovo ed ho manipolato per bene per intridere la farina, lo zucchero e il resto.


Ho formato delle palline grandi come un'albicocca/una prugna piccola/una noce grande (facciamo che la prossima volta le peso!) e le ho disposte sulla placca del forno ben distanziate.


Le ho infilate in forno per 12 - 15 minuti (non di più).
Ho tolto la leccarda dal forno ed ho resistito alla tentazione di addentarne subito uno fino a che si sono intiepiditi poi però ......



Gnam!
Ed ho trovato la perfezione!

Se li provate abbiate l'accortezza di toglierli dal forno anche se vi sembrano troppo morbidi, raffreddando lo zucchero tornerà a solidificarsi rendendoli sodi. Se li fate cuocere troppo potete usarli per il tiro al piattello!

Alla prossima! Vedremo cosa mi inventerò!

sabato 14 settembre 2013

Patate: il mio comfort food!

In uno dei miei viaggi alla ricerca di ingredienti speciali mi sono imbattuta in queste patate

Sono stata in Val Pusteria ed ho potuto assistere alla raccolta delle patate, il campo in cui sono stata ne aveva di 2 tipi: la classica a pasta gialla tutto fare e la patata rossa. Pensando già alle mille ricette che avrei potuto fare me ne sono comprata un sacco.

In questo periodo comincia il freschino serale e cosa c'è di meglio per scaldarsi un po' di uno stufatino di patate?
E' uno dei piatti preferiti dalla mia famiglia, diventa quasi un piatto unico anche perché quando c'è nessuno ne ha mai abbastanza.
Vi do la ricetta: 

Stufato di patate della Val Pusteria

Ingredienti

5 patate medie a pasta gialla
1 cipolla
1 costola di sedano
4 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
4 cucchiai di olio
1tazza di passata di pomodoro
sale, pepe
brodo vegetale

Procedimento

Ho tritato la cipolla ed il sedano e li ho fatti leggermente rosolare nell'olio. Ho aggiunto le patate tagliate a tocchetti, il pomodoro, gli aromi, il sale ed il pepe.


Ho versato tanto brodo quanto ne è servito a coprire le patate ed ho chiuso la pentola con il coperchio. Ho abbassato la  fiamma al minimo.
Ho fatto cuocere diverso tempo mescolando di tanto in tanto.


Tutte le patate vanno bene per questo piatto ma se riuscite a trovarne di ottima qualità avrete un piatto di gran lunga migliore.


Buon appetito!
Alla prossima

domenica 8 settembre 2013

Una nuvola dolcissima

E' bastata un'immagine per far innamorare mia figlia di questo dolce bellissimo e delicatissimo d'aspetto e di consistenza: la Pavlova.
Mi sembrava che la sua esecuzione fosse complicatissima e impegnativa ma non sono riuscita a resistere agli occhi dolci di Elisa quando mi ha chiesto: "Me la faresti, mamma?".
Mi sono messa all'opera con attenzione ed emozione, ho messo assieme più suggerimenti, ho ragionato e quello che è uscito è questo:



 Carina vero? Ho lasciato che la decorasse Elisa con la sua frutta preferita, devo dire che è stata davvero brava!

La ricetta per una pavlova piccolina:

Ingredienti

3 albumi pesati
zucchero semolato lo stesso peso
zucchero a velo lo stesso peso
limone qualche goccia

100 ml panna da montare
frutti di bosco freschi

Procedimento

Ho montato a neve fermissima gli albumi aggiungendo lo zucchero semolato pochissimo alla volta.
A fine montatura, quando gli albumi erano gonfi e lucidi, ho aggiunto lo zucchero a velo setacciato, per non avere grumi,  mescolando dall'alto al basso per non smontare la meringa.

Ho steso il composto sulla placca ricoperta di carta da forno tenendola di uno spessore di circa 2 dita (potrebbe essere anche più alta, ma io avevo poco composto...).
Ho infornato a 100°-110° per una cinquantina di minuti. Ho lasciato raffreddare quasi completamente in forno tenendone la porta semiaperta.


Nello staccarla dalla carta purtroppo mi si è rotta, ma non mi sono lasciata scoraggiare, ho pensato che poi sarebbe stata coperta dalla panna e dalla frutta, così mi sono scusata! Di certo la prossima volta sarò più attenta!

Ho montato la panna e con l'aiuto di Elisa l'ho stesa sulla superficie della meringa.


Ho lasciato ora la mano alla mia ragazza che si è sbizzarrita a guarnire la nuvola bianca con frutti di bosco e fragole.


A questo punto dovrebbe essere messa a riposare un pochino in frigorifero.
Da noi questo passaggio è saltato perché il dolce è sparito in men che non si dica!

La prossima volta vorrei provare un'altra guarnizione, magari una crema al limone e frutta cotta... Vedremo! Sorpresa!

Intanto sono contenta perché ho scoperto questo dolce meraviglioso e di facile esecuzione!

Di seguito vi riporto la foto della fetta, si vede benissimo la meringa spumosa che sorregge la panna e la frutta. E' un connubio di consistenze e sapori veramente formidabile!



Grazie ad Elisa per il suo aiuto!



lunedì 2 settembre 2013

"Che c'è per cena?" ...."Polpette!"

Questa sera sono tornata tardino dal lavoro ma ugualmente avevo voglia di polpette! Ci pensavo da questa mattina, sapevo di avere in frigorifero del riso bollito, degli spinaci e prima di uscire avevo cotto della quinoa. Ingredienti perfetti!

Immaginavo che il riso avrebbe dato croccantezza, gli spinaci morbidezza e la quinoa consistenza, le mie polpette sarebbero state perfette.

Per chi non conoscesse la QUINOA (si pronuncia "chinoa"): è una sorta di simil cereale proveniente dal sud-America, è ricchissima di proteine vegetali e di fibre e minerali. Vi rimando a questo link dove viene spiegata per bene. Il sapore ricorda un po' le erbette, o la parte più verde delle coste, si presta a tantissimi usi.
Per l'utilizzo viene sempre consigliato di lavarla e sciacquarla per bene per togliere la saponina che naturalmente la ricopre, dopo di ché deve essere cotta in acqua bollente.
Ma veniamo alla ricetta!


POLPETTE VERDI CON QUINOA

1 tazza di quinoa
2 tazze di acqua

100 g riso bollito
100g spinaci cotti
1 uovo
1 manciata generosa di grana grattugiato
sale
noce moscata
pane grattugiato qb




Ho cotto la quinoa in acqua bollente fino a quando è diventata morbida ed ha assorbito tutto il liquido. L'ho lasciata raffreddare.

Ho tritato  gli spinaci, li ho mescolati alla quinoa, ho unito il riso, il grana, la noce moscata ed ho salato.  ho impastato con l'uovo ed ho aggiunto un paio di cucchiai di pane grattugiato.
Ho prelevato un po' di impasto e l'ho rotolato fra i palmi delle mani, l'ho pressato un po' ed ho formato così le mie polpette.


Ho cotto le polpette in una padella antiaderente con pochissimo olio. La crosticina che ho ottenuto è davvero spettacolare.


Ho servito queste polpette con un'insalata fresca di foglie verdi miste. Ottima cena salutare!


Mi piace provare ingredienti nuovi, scoprirne i sapori, le consistenze, i possibili abbinamenti che posso azzardare. 
Queste polpette sono veramente azzeccate, il gusto degli spinaci si sposa divinamente con quello della quinoa.







mercoledì 28 agosto 2013

La cicala e la formica

L'estate non è proprio la mia stagione preferita, non amo il caldo e le giornate troppo lunghe. Però (...c'è sempre un però!) è la stagione della frutta più buona e succosa che si presta ad essere magicamente trasformata e racchiusa in vasetti. Quindi, al lavoro, di buona lena e sfidando anche l'odiato caldo. Mi sento tanto formichina!

Quest'estate così in ritardo e inizialmente fredda non ha dato frutti speciali ma le pesche che ho trovato erano perfette per la marmellata. Asciutte e gustose al punto giusto!


La marmellata che faccio per la mia famiglia è sempre in purea, mai che un pezzettino di frutta compaia su una delle mie crostate! Scherziamo, sarebbe un sacrilegio!
Per il mio consumo personale, invece, in stagione di albicocche, me ne preparo una senza praticamente tagliare il frutto ... ma questa è un'altra storia ed un'altra ricetta!

Il procedimento che ho usato per questa marmellata è il vecchio metodo della mia famiglia che risale a non so più quale nonna o bisnonna. Io mi sono permessa di apportare qualche variante.

Ingredienti

1 kg di frutta
1/2 kg zucchero bianco 

e qui devo intervenire: non sono molto favorevole all'abuso di zucchero e dove posso lo sostituisco o ne diminuisco drasticamente la dose, perciò, per la mia marmellata ho optato per 250 g di zucchero e vi assicuro che è dolce a sufficienza!

Ho lavato le pesche, le ho tagliate a tocchetti e le ho cosparse con lo zucchero. Le ho lasciate macerare per qualche ora (si potrebbero lasciare anche un'intera notte).


Ho preso una pentola capiente e dai bordi piuttosto bassi e ho portato a bollore le pesche lasciandole cuocere circa 15 minuti. 
A questo punto ho iniziato a frullare con il minipimer riducendo il tutto in purea.
Ho fatto bollire ancora qualche minuto cercando di mescolare spesso e stando attenta alle bolle che scoppiettano lanciando schizzi di marmellata ustionante ovunque.
Quando la marmellata ha raggiunto una buona densità ho abbassato il fuoco al minimo ed ho iniziato ad invasare tappando subito e capovolgendo i vasetti in modo tale da ottenere l'indispensabile sottovuoto.

Al completo raffreddamento dei vasetti li ho rigirati, etichettati e riposti in dispensa ... tutti tranne uno che è servito da assaggio!



Negli ultimi anni, durante l'estate preparo sempre qualche vasetto in più rispetto al nostro consumo familiare (la crostata è il dolce per la colazione per eccellenza qui da noi, non deve mai mancare), ben agghindati, con nastrini e copritappi colorati sono un regalino natalizio che è sempre molto gradito.

Nota: anche la frutta con la buccia più dura tipo prugne o pesche noci se ben frullata con il minipimer risulta fluida e cremosa.





domenica 25 agosto 2013

Biscotti solo tuorli

INIZIAMO L'AVVENTURA

Il mio amore sfrenato per la cucina mi ha portato a questo blog. Non riesco a contenere dentro di me la passione per quell'atto meraviglioso che è il preparare il nutrimento per l'altro.
Vedo il cucinare come il donare una parte di me per rendere felice chi ne fruisce, se io cucino bene, con passione, dedizione e cura chi mangerà i miei piatti lo avvertirà, sentirà quanto amore ci ho messo e ne sarà felice. Anche il piatto più semplice se cucinato con il cuore può diventare "un grande piatto".

Ciò che cucino con maggior gusto e trasporto sono i biscotti e le polpette, potrei "polpettare" ogni cosa (e lo faccio anche!), potrei creare un biscotto per ogni giorno dell'anno! In questo blog però voglio mettere tutto ciò che so fare, voglio riportare le mie ricette del cuore, quelle che mi riescono meglio o quelle che più mi piacciono. Ne ho tante! Di mia creazione o di "mia modifica"!

Ma entriamo nel merito!
Da "Biscotti e Polpette" cosa aspettarsi come prima ricetta se non un biscotto?
Detto, fatto!

I BISCOTTI CON I TUORLI





Ingredienti

  • 250 g farina 00 (io ho ho fatto 125 g 00 e 125 g kamut)
  • 250 g fecola di patate
  • 150 g zucchero
  • 170 g burro fuso
  • 4 tuorli
  • 1/2 bustina di lievito
  • poco latte se necessario





Ho creato la fontana con tutti gli sfarinati sulla spianatoia, al centro ho versato il burro fuso e raffreddato ed i tuorli. Ho impastato energicamente il tutto.
Ho riposto il tutto in frigorifero per qualche tempo.


Ho steso la pasta tenendo uno spessore di circa 1/2 cm ed ho ricavato tanti biscotti di varie misure e forme (la mia preferita sono i cuori!)

Ho infornato a forno caldo e statico a 180° per 15 minuti circa (ho controllato la superficie, i biscotti erano dorati quindi perfetti!)

Prima di toglierli dalla placca ho atteso che si raffreddassero.
Biscottini pronti!